Saturday, November 08, 2008

L’Oblio

L’Oblio è il vostro compagno più cercato. Lo adulate chiamandolo vostro volo e vento. Ed è il volo, sì, ma della foglia che cade. Ed è il vento, sì, ma quello della vostra finzione.
L’Oblio conduce alla morte del vostro seme, ma non quella che lo fa germogliare, bensì quella che lo fa marcire.
L’Oblio viene a trovarvi con molti volti.
Ha il volto del nulla che avanza dentro di voi fino a diventare il vostro tutto; o del tutto quando vi lascia dentro il nulla.
Ha il volto dei cieli inventati dai vostri sentimenti, e questo è forse il volto più innocente, anche se spesso cattura le vostre ali a lungo, e a lungo le rischia verso dirupi dolorosi.
Ha il volto del vostro corpo quando non lo conoscete, e vi muovete a casaccio dentro di esso, mandando in frantumi ogni cosa preziosa che in esso è racchiusa, e trasformandolo in trappola in cui gridare, fino a dimenticare che quest’onda più esterna della vostra coscienza era la parte più solida del vostro canto.
Ha il volto delle fughe da voi stessi, oppio che vi rende canne vuote attraverso cui scorre il fumo, anziché flauti di canna lavorata percorsi dalla musica del cosmo.
Ha il volto dei vostri educatori quando essi non sono più tali, e sono indifferenti al vostro destino o peggio ancora ve lo preparano scavando insidie sotto i vostri piedi.
Ha il volto di immagini e di suoni ripetuti mille volte, perché il buio che si è formato dentro di voi possa essere nascosto stordendo gli occhi e accecando l’udito.
Ha il volto del lavoro inutile o di quello esasperato, come se la vostra misura fosse nell’efficienza delle vostre braccia e non del vostro cuore, nel vostro fare e non nel vostro essere.
Ha il volto di molte cose e oggetti di cui vi circondate, quando ve ne servite per servirli.
Ha il volto di mille filosofie a cui prostrate i vostri pensieri, umiliando la vostra intelligenza, e rendendovi servili verso quella altrui.
Ha il volto del transitorio con la maschera del nuovo, della mescolanza con la maschera dell’unità, dell’esotico con la maschera della verità, del relativo con la maschera dell’assoluto, dell’assoluto con la maschera del relativo.
Ha il volto magico di un idolo, coi presagi del quale stordirsi e illudersi; e finanche di un dio di cui fregiarsi, cercato con stoltezza o venerato senza virtù.
E infine ha il vostro stesso volto, quando specchiandovi vi acceca.
L’Oblio ha tutti questi volti e molti altri ancora.
Suoi frutti di morte sono la grigia staticità e la svuotante perdita di senso.
Suoi invincibili nemici sono la crescita del vostro seme e il risveglio della Conoscenza

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